2 marzo 2017

A monster calls, Patrick Ness

Buonsalve a tutti voi bookishbrainers all’ascolto! Oggi, finalmente, ritorniamo con il nostro consueto appuntamento del giovedì, le Recensioni! Oggi, parleremo di un libro che –G e –B hanno letto da pochissimo, A monster calls di Patrick Ness, che è stato tradotto in italiano con il titolo Sette minuti dopo la mezzanotte. Traduzione non letterale ma assolutamente pertinente con il racconto, indi per cui grazie titolista sconosciuto. Anticipazione: consigliamo assolutamente a tutti la lettura!

Titolo: A monster calls
Autore: Patrick Ness
Editore: Walker Books
Pagine: 215
Prezzo Cartaceo: 10,00 €
Letto in: Inglese

TRAMA

Il mostro si presenta a Conor sette minuti dopo la mezzanotte. Puntuale. Ma non è il mostro che Conor si aspettava, l'orribile incubo fatto di vortici e urla che lo tormenta ogni notte da quando sua madre ha iniziato le cure mediche. Questo mostro è diverso. È un albero. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile. E vuole da Conor la cosa più pericolosa di tutte. La verità.


RECENSIONE

A monster calls, in italiano Sette minuti dopo la mezzanotte, è un romanzo brevissimo nato dalla penna di Patrick Ness e dall’idea di Siobhan Dowd. Apprezzato tantissimo il compito che Patrick si è preso di far vivere il racconto di una delle sue scrittrici preferite, purtroppo morta prematuramente.  Se vi capita andatela a cercare e leggete della sua vita, spesa come Deputy Commissioner for Children's Rights in Oxfordshire e fondatrice di un programma per portare gli scrittori nelle scuole pubbliche di periferia, nelle carceri e nei riformatori.

Iniziamo la recensione dicendo che abbiamo pianto. Okay, -G ha pianto Tanto –probabilmente nel ripensarci le sono salite ancora le lacrime.

La storia, in sé, è molto semplice: segue il protagonista Conor mentre sta attraversando un periodo davvero brutto: il padre si è fatto una nuova vita con un’altra famiglia e la madre sta soffrendo più del previsto a causa del cancro.
Per non dargli nemmeno una gioia, la sorte vuole che, una notte, un mostro vada a trovarlo, esattamente alle 12:07, proprio dopo uno dei suoi continui e terrificanti incubi.
Questo mostro non è lì per ucciderlo, mangiarlo o che, ma per raccontargli tre storie e, infine, per farsene raccontare una proprio da Conor. Non una storia qualunque, ma la verità.
Per tutto il libro noi ci chiediamo: quale verità? Sappiamo in fondo già tutto, sappiamo cosa sta passando il protagonista e a cosa sta pensando, non c’è nulla di più da scoprire. E qua, ecco che ci sbagliamo, perché il punto di Patrick Ness è che l’essere umano è molto più complesso di quanto si potrà mai capire. 


~G~

Le parti che preferisco sono quelli in cui Conor e il Mostro si parlano. Conor è divertente, adora rispondere a tono a quel grandiosissimo e importantissimo essere divino, che si scalda subito e lo fa notare. Mi è sembrato un bellissimo rapporto, anche se è tra un bambino e un qualunque cosa sia il mostro.


Mi ha sorpresa il fatto che le storie raccontate non “servano” alla trama. Mi spiego meglio: credevo avessero come fine l’aiutare Conor in ogni momento, spiegandogli cosa deve fare e perché. Pensavo fossero storie parallele e collegate alla trama, ma in realtà sono staccate e, volendo, completamente inutili al protagonista nel momento in cui sono raccontate.
Alla fine il mostro ci spiegherà il motivo per cui ce le ha narrate – facendoci capire la bravura dell’autore – e ho adorato ognuna di esse.

Inutile secondo me dire che il protagonista è a tutto tondo, completo e complesso (e sapete che pretendo questo tipo di personaggi in un libro), mentre il mostro è indecifrabile, serio e, a parer mio, saggio. All’inizio non sai se il mostro è vero o se è solo frutto dell’immaginazione del protagonista, ma andando avanti pian piano realizzi che cosa rappresenta quell’entità per noi lettori.


Leggendo certe recensioni in giro ho notato che molte persone pensano a questo romanzo come una cosa completamente staccata dagli altri libri dell’autore. Non sono per niente d’accordo.
Certo, la trama è diversa e particolare, ma non ci si può soffermare a quella per conoscere un autore. Anche se ho letto solamente la trilogia di Chaos, ritengo ci siano moltissimi elementi comuni, non nelle storie in sè, ma nelle idee che Ness cerca di mettere – da qualsiasi bocca – nei vari libri. Un esempio sono le somiglianze tra il bulletto della scuola e il sindaco Prentiss (della saga di Chaos) viste solamente grazie alle parole della maestra in A monster calls, mentre l’atteggiamento arrabbiato di Conor ad un certo punto del romanzo riprende quello di Todd nel secondo libro della trilogia (con 1084 per chi conosce i libri).
Questi sono solo due esempi. Il punto che sto cercando di far capire è che non si può leggere questo genere di libri solamente dicendo “è bello o brutto” ma, soprattutto la Chaos Walking Trilogy, nascondono molto di più di quanto non si possa vedere ad una prima lettura.

***

~B~

Questo è il primo libro che leggo di Patrick Ness –I know, shame on me – e sono rimasta molto soddisfatta.
Sinceramente, però, non sono d’accordissimo sulla questione delle storie, perché per me sono state una parte fondamentale per la realizzazione personale del protagonista. Anche se all’inizio Conor non riesce a capire il senso dei racconti, ogni notte che passa parlando con il mostro ha delle conseguenze che non toccheranno solo lui ma anche chi gli sta intorno. Sono stati degli espedienti molto utili a noi, per capire più a fondo il personaggio, e ovviamente sono stati fondamentali a Conor per relazionarsi – nel bene e nel male – con chi gli stava intorno e da cui si era staccato emotivamente da quando la madre si era ammalata.

L’ultima storia, la verità di Conor, è molto commuovente e colpisce il lettore profondamente. Solo alla fine ci si accorge di quanto ci si è immedesimati nella storia, come se il mostro alle 12.07 fosse venuto a trovare anche noi per tutto il tempo.


Ultima cosa che dirò dal mio punto di vista, è che ho apprezzato moltissimo le illustrazioni magistrali in linea con il tono dark della storia e anche la lunghezza (o, meglio, la brevità) del libro. Penso che, se fosse stato più lungo, Ness avrebbe vanificato il suo intento e la storia non sarebbe stata così importante ma si sarebbe persa nel mare dei libri che trattano questo spinoso argomento. Ness è riuscito a concentrare la storia sulla psicologia di Conor in un modo veramente profondo ed efficacie.

***

La scrittura di Patrick Ness è fluente e facile da capire, non risulta mai forzata (come quelle scritture che ti buttano dentro frasi alla Tumblr per far vedere la loro bravura) ma è comunque profonda ed emozionante. Anzi, fin troppo emozionante, viste le lacrime. A FIUMI.



È chiaro che consigliamo assolutamente questo libro a tutti, perché è importante e pungente. Non fatevelo scappare!!!!



E voi l’avete letto? Lo conoscete? Cosa ne pensate? Vi ispira? 

6 commenti:

  1. Wow, che recensione intensa! Ammetto che questo scrittore mi è proprio sfuggito, ma leggendo la vostra doppia recensione mi avete decisamente incuriosito. Non conosco nemmeno Siobhan Dowd, corro a cercarla!

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    1. Grazie mille :D
      Nemmeno noi conoscevamo Siobhan Dowd, ma se l'idea di questo meraviglioso libro era sua direi che DOBBIAMO leggere altro! *^*
      Un bacioo

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  2. L'ho segnato in wishlist qualche tempo fa proprio perché ho letto recensioni di persone che hanno pianto a fiumi - ergo, deve essere mio.

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    1. SI TI PREGO LEGGILO!! Preparati i fazzoletti T__T

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  3. Io ho amato questo libro, me lo rileggerei all'infinito se potessi! Non vedo l'ora che esca il film *-*
    Rose

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    1. Sìì secondo me il film è una figata! Alla fine il romanzo è super breve, dovranno seguire la storia... no? SPERIAMO
      Un bacioo
      -G

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